ROCCO GIUSEPPE TASSONE -ITALIA-
PÁGINA 21
Nato a Candidoni (RC) risiede a Gioia Tauro. Laureato in Scienze Biologiche, è titolare della Cattedra di Scienze Naturali presso i licei. Un gruppo di suoi alunni ha inoltrato al Presidente della Repubblica Italiana una richiesta per un’onorificenza al Merito. Con decreto del P.R. del 27 dicembre 2003 viene nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tra i numerosi riconoscimenti H. C. a carattere internazionale ricordiamo: Accademico Federiciano, Accademico Leopardiano, Accademico Vesuviano, Accademico al Merito dell’Accademia Costantina, Accademico Terra del Vesuvio,Socio Onorario La camerata dei Poeti (FI), Cavaliere di Gran Croce S. C. Acc. Templ. “J. Molay”, Accademico dell’Accademia Equatoguineana de Artes y Letras, Membro Onorario dell’Ass. Giovani Discepoli di Gesù Eucarestia, Cavaliere del Sovrano Militare Ordine Romano Adrianeo, Accademico dei Bronzi, Accademico dell’academia De Letras Guimares Rosa Alegro, Socio Onorario Ass.ne Cesar, Socio Onorario Ass.ne Eliopoli, H.C. Arcade Maggiore Dell'universa Parnassia Canicattinensis, Socio onorario a vita H.C. dell’Accademia Novi Arbori di Cittanova. Gigante della Calabria dall’Università delle Generazioni di Agnone, Albo d’Oro Poeti Cefalù Art. Presidente dell’Università Ponti con la Società, Presidente del premio storico-letterario Metauros, Presidente del premio Teresa Cognetta, Socio Onorario La Camerata dei Poeti Firenze 2021, Laurea Doctor Honoris Causa en Literatura LatinoAmerica da parte dell’Istitucion Cultural Colombiana Casa Poetica 2022, Poeta, storico, scrittore poliedrico e divulgatore scientifico. Il Tassone è oggi considerato il massimo esponente vivente del dialetto calabrese e dell’etnografia religiosa. Ha pubblicato, ad oggi, 72 libri tra poesia, saggistica, scientifica, narrativa, teatro, un vocabolario del dialetto calabrese, oltre a vari testi di glottologia, etnografia ed iconografia religiosa.
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Nacido en Candidoni (RC), vive en Gioia Tauro. Es licenciado en Ciencias Biológicas y titular de la cátedra de Ciencias Naturales en institutos. Un grupo de sus alumnos presentó una solicitud al Presidente de la República Italiana para que se le concediera la Condecoración al Mérito. Por decreto presidencial de 27 de diciembre de 2003, fue nombrado Caballero de la Orden del Mérito de la República Italiana. Entre los numerosos H. C. premios internacionales figuran: Accademico Federiciano, Accademico Leopardiano, Accademico Vesuviano, Accademico al Merito dell'Accademia Costantina, Accademico Terra del Vesuvio,Socio Onorario La camerata dei Poeti (FI), Cavaliere di Gran Croce S. C. Acc. Templ. "J. Molay", Accademico dell'Accademia Equatoguineana de Artes y Letras, Miembro Honorario de la Ass. Giovani Discepoli di Gesù Eucarestia, Caballero de la Soberana Orden Militar Romano Adrianeo, Académico dei Bronzi, Académico de la Accademia De Letras Guimares Rosa Alegro, Miembro Honorario Ass.ne Cesar, Miembro Honorario Ass.ne Eliopoli, H.C. Arcade Maggiore Dell'universa Parnassia Canicattinensis, Miembro Honorario Vitalicio H.C. de la Accademia Novi Arbori di Cittanova. Gigante de Calabria por la Universidad de las Generaciones de Agnone, Albo d'Oro Poeti Cefalù Art. Presidente de la Universidad Ponti con la Società, Presidente del Premio Histórico-Literario Metauros, Presidente del Premio Teresa Cognetta, Miembro Honorario La Camerata dei Poeti Florencia 2021, Laurea Doctor Honoris Causa en Literatura LatinoAmerica por la Institucion Cultural Colombiana Casa Poetica 2022, Poeta, historiador, escritor polifacético y divulgador científico. Tassone es considerado hoy el máximo exponente vivo de la etnografía dialectal y religiosa calabresa. Hasta la fecha, ha publicado 72 libros entre poesía, no ficción, ciencia, ficción, teatro, un vocabulario del dialecto calabrés, así como diversos textos sobre glotología, etnografía e iconografía religiosa.
NELL’AGITATA ANIMA MORENTE
Dopo aver mollato il timone
ho gettato i remi a mare:
la barca, ora in balìa delle onde,
porta in mio corpo a naufragare
nell’agitata anima morente!
EN LA AGITADA ALMA MORIBUNDA
Después de soltar el timón
arrojé los remos por la borda:
la barca, ahora a merced de las olas,
lleva mi cuerpo al naufragio
¡en la agitada alma moribunda!
* * *
LA MORTE NON PARLA
Ho sbarrato le finestre e la porta
per non far filtrare la luce dell’oblio
ma la sua lucerna ha invaso la stanza
impossessandosi della mia anima
che ha portato con se nelle tenebre piu buie.
Non ho mosso ciglio,
lasciando che il suo passo
precedesse il mio: ho percorso
il lungo sentiero dell’eterno mistero
mentre le mie carni venivano lacerate
da ombre tra le siepi.
Il dolore non era più mio,
mentre svestito dalle membra
le mie ossa saltavano fuori
in una danza figurata.
Non ho visto la lontra nè la lupa,
non ho avvertito una carezza
nè udito richiamo:
la morte non parla,
trafige il cuore con la sua forca
e s’incammina a passo lento
nel vuoto del silenzio,
nell’assurdo della vita!
LA MUERTE NO HABLA
He atrancado las ventanas y la puerta
para que no entre la luz del olvido
pero su linterna ha invadido la habitación
apoderándose de mi alma
que se ha llevado consigo a las tinieblas más oscuras.
No he movido ni un párpado
dejando que su paso
precediera al mío: recorrí
el largo camino del eterno misterio
mientras mi carne era desgarrada
por las sombras entre los setos.
El dolor ya no era mío
mientras desnudado por los miembros
mis huesos saltaban
en una danza figurada.
No vi a la nutria ni a la loba,
no sentí una caricia
ni oí una llamada:
la muerte no habla,
atraviesa el corazón con su horca
y camina a paso lento
hacia el vacío del silencio,
¡en el absurdo de la vida!
* * *
DA TEMPO LA MUSA NON BUSSA AL MIO CUORE
Da tempo la Musa non bussa al mio cuore!
Forse è stanca di baciare le mia labbra
ormai aride per il tempo
che si perde dietro le spalle:
china la schiena e il passo sempre più lento.
L’inchiostro si è indurito nella vecchia biro
e non scioglie in versi le passioni volate via.
Forse i desideri sono morti col tempo
portando con se i sentimenti più acerbi.
Dunque è l’ora del silenzio: abbandonare
la penna e la carta sulla polverosa scrivania,
senza rancore e senza rimpianti ma,
l’ordine che devo darmi è di non cadere
bensì di rialzarmi anche se
per rialzarmi dovrò prima cadere foss’anche nell’oblio.
Sciogli oh penna l’inchiostro e tu oh Musa Maestra
prova a sedurre ancora,
seppur per un’ultima volta, le mie labbra
e morire così, nel silenzio di un ultimo verso
ancorato alla vita,
in un tramonto d’amore!
HACE TIEMPO QUE LA MUSA NO LLAMA A MI CORAZÓN
¡Hace tiempo que la musa no llama a mi corazón!
Quizás está cansada de besar mis labios
resecos por el tiempo
que se pierde a mis espaldas
Ella dobla su espalda y su paso se hace cada vez más lento.
La tinta se ha endurecido en la vieja birome
y no disuelve en versos las pasiones que han volado.
Tal vez los deseos han muerto con el tiempo
llevándose consigo los sentimientos más amargos.
Así que es la hora del silencio: abandonar
la pluma y el papel sobre el escritorio polvoriento
sin rencor y sin arrepentimiento, pero,
la orden que debo darme es no caer
sino levantarme de nuevo, aunque
para volver a levantarme primero debo caer, aunque sea en el olvido.
Disuelve oh pluma la tinta y tú oh Musa Maestra
intenta seducir de nuevo
aunque sea por última vez, mis labios
y morir así, en el silencio de un último verso
anclado a la vida
¡en un atardecer de amor!
* * *
NOIA
Oggi la carta resterà bianca,
bianca come la noia!
Mendicare un sogno
nell’impossibilità del vivere,
atroce è chiudere gli occhi
e non sognare,
muovere le labbra
e non proferir parola.
Oggi la carta resterà bianca,
bianca come la noia!
Correre invano
per raggiungere la luce
è solo una chimera,
ancorare i tuoi desideri
ad un raggio di sole
e rendersi conto che è
solo un tenue riflesso argenteo
della luna.
Oggi la carta resterà bianca,
bianca come la noia!
Vagare tra le rughe del borgo antico
in atroce silenzio
solo il fischio del vento
come comanda Iddio.
Lasciare cadere la penna
ed ogni visone,
vagare, ordunque, al pensiero del nulla.
Oggi la carta resterà bianca,
bianca come la noia!
ABURRIMIENTO
Hoy el papel seguirá siendo blanco,
¡blanco como el aburrimiento!
Suplicando por un sueño
en la imposibilidad de vivir
atroz es cerrar los ojos
y no soñar
mover los labios
y no pronunciar palabra.
Hoy el papel seguirá siendo blanco,
¡blanco como el aburrimiento!
Correr en vano
Para alcanzar la luz
es sólo una quimera
ancla tus deseos
a un rayo de sol
y date cuenta de que es
sólo un tenue reflejo plateado
de la luna.
Hoy el papel seguirá siendo blanco,
blanco como el aburrimiento.
Vagando entre las arrugas de la antigua aldea
en un silencio atroz
sólo el silbido del viento
como Dios manda.
Dejando caer la pluma
y toda visión,
vaga, entonces, ante el pensamiento de la nada.
Hoy el papel permanecerá blanco,
¡blanco como el aburrimiento!
* * *
L’ALBA FILTRA TRA LE FERITOIE
L’alba filtra tra le feritoie,
ancora indecisa la luna
si alterna al sole:
carico la soma con i pensieri,
godendo o soffrendo
sorrido al nuovo giorno!
EL ALBA SE FILTRA POR LAS RENDIJAS
El alba se filtra por las rendijas
aún indecisa la luna
alterna con el sol:
Cargo la mochila de pensamientos
disfrutando o sufriendo
Sonrío al nuevo día
* * *
SOLO IL POETA PUÒ NEL CANTO
Vedendomi assorto nei pensieri,
con lo sguardo in lettura del vuoto,
prosegui indifferente il tuo andare:
potresti interrompere il mio dialogo
con la solitudine.
Tanto ho imparato nell’ascoltare il silenzio
e il dramma della sua malinconia,
tanto ho taciuto
per non perdere la logicità
della struggente metamorfosi
del suo drammatico canto che
travasa in me il travaglio
dell’essere solo.
Lascia che rincorra la sua melodia,
accompagnandomi ai suoi passi,
vivendo la sua dolce presenza
nell’infierire divorando ogni
quotidiana essenza,
obliando l’esistenza:
solo il Poeta può nel canto
la solitudine il divenire!
SÓLO EL POETA PUEDE EN LA CANCIÓN
viéndome absorto en el pensamiento
con tu mirada leyendo el vacío
sigues indiferente tu camino:
podrías interrumpir mi diálogo
con la soledad.
Tanto he aprendido escuchando el silencio
y el drama de su melancolía,
tanto he callado
para no perder la lógica
de la conmovedora metamorfosis
de su canto dramático que
vierte en mí el afán
de estar solo.
Que persiga su melodía
acompañándome en sus pasos,
viviendo su dulce presencia
en la furiosa devoración de cada
esencia cotidiana,
olvidando la existencia:
sólo el Poeta puede en el canto
¡la soledad el devenir!
* * *
IL TUO LABBRO AL DIVENIRE D’UN BACIO
Se mai avessi avuto
levità d’un adolescente,
libertà di sensi e sentimenti
e giammai la prigionia del domani
avrei avuto sicuramente
il coraggio d’amarti.
Si amarti.
Amarti nel pensiero e nella carne
qualunque fosse stato il tuo sesso
o la tua fattezza.
Avrei fatto mio
il tuo labbro al divenire d’un bacio!
Penetrata la tua essenza goduto
financo l’ultimo ansimante respiro d’amore!
Ahimè sono stato prigioniero
di una cultura torva e distorta
che al vivere ha preferito
la pesante angoscia del desio!
Nel rammarico di non averti avuto
porterò meco, nel segreto del freddo marmo,
il sapore del tuo labbro al divenire d’un bacio!
TU LABIO AL DEVENIR DE UN BESO
Si alguna vez tuve
frivolidad de adolescente
libertad de sentidos y sentimientos
y nunca el cautiverio del mañana
seguramente habría tenido
el valor de amarte.
Sí amarte.
Amarte en pensamiento y carne
sea cual sea tu sexo
o tu aspecto.
Habría hecho mío
tu labio hasta convertirlo en beso
Penetrado tu esencia disfrutado
¡Hasta el último aliento jadeante de amor!
Desgraciadamente fui prisionero
de una cultura sombría y distorsionada
que ha preferido a vivir
¡la pesada angustia del deseo!
En el pesar de no haberte tenido
llevaré conmigo, en el secreto del frío mármol,
el sabor de tu labio al convertirse en beso.
* * *
AL SUONO DELLE EOLIE
Al morir del suono delle Eolie
placa l’ira e dorme l’errante Odisseo.
I Ciclopi dal Mongibello
lanciano incandescenti sassi,
lapilli e sbuffano nubi nere,
mentre le Sirene ammaliano i naviganti
che osano varcare lo Stretto.
Scilla e Cariddi
si guardano in cagnesco
nel tempo, al pizzichìo delle Eolie,
Omero canta, Vulcano e Stromboli
chiamano il fratello Etna
ed al risveglio trema
Zancle e Rhegjon
soave tramonto
al morir del suono delle Eolie!
AL SON DE LAS ISLAS EOLIAS
Al sonido moribundo de las Eolias
El errante Odiseo calma su ira y duerme.
Los cíclopes del Mongibello
lanzan piedras incandescentes
lapilli y nubes negras resoplantes,
mientras las Sirenas hechizan a los marineros
que se atreven a cruzar el Estrecho.
Escila y Caribdis
se miran con el ceño fruncido
al tiempo, en el pellizco de las Eolias,
Homero canta, Vulcano y Stromboli
llaman a su hermano Etna
y al despertar tiemblan
Zancle y Rhegjon
suave ocaso
¡al morir el sonido eólico!
* * *
PAESI
Fiumare cariche di rabbia
attraversano spogli paesi
dove governa il luttuoso
silenzio di morte.
Nella quiete si addormenta
la vecchia madre in attesa
che squilli il telefono.
Nella piazza triste, dimenticata
dal vociare dei bambini, il vecchio
gode il tepore del sole primaverile
seguendo con l’occhio spento
il movimento stanco delle acque
verso valle. Muoiono i paesi
con i loro vecchi, con il loro
carico di civiltà e il letto
del fiume, sempre più stretto,
grida la sua rabbia per il luttuoso
silenzio di morte!
PAÍSES
Ríos cargados de rabia
cruzan países desnudos
donde el lúgubre
silencio de la muerte.
En la quietud se duerme
la vieja madre espera
a que suene el teléfono.
En la triste plaza, olvidado
por la algarabía de los niños, el anciano
disfruta del calor del sol primaveral
siguiendo con su mirada apagada
el cansado movimiento de las aguas
hacia el valle. Los pueblos mueren
con sus viejos, con su
carga de civilización y el lecho
del río, cada vez más estrecho,
grita su rabia ante el lúgubre
silencio de la muerte.
ROCCO GIUSEPPE TASSONE